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2005 ANNY BALTISSERA ROMA

“Spiritualità nelle formulazioni primigenie”

 

La poetica di Maria Kombatsiari vive nel gioco delle luci forti, nella frammentazione degli spazi, nelle scansioni cromatiche fortemente ritmate, sempre secondo una precisa sensibilità estetica, lontana da meri accademismi o da semplici riproponimenti stilistici.

Concettualmente la pittrice elabora una sintassi formale scandita secondo figurazioni libere quali: texture a contrasto, volute guizzanti su piani di sfondo o scomposizioni di superfici con varianti espressive.

Tutte filtrate da un originale diaframma culturale su cui la Kombatsiari determina e formalizza un linguaggio di estrema originalità, dovuto in particolar modo ai suoi grafitismi elaborati secondo una essenziale schematicità e minimalismo espressivo.

E’ nella continua ricerca che la pittrice narra la sua profonda creatività lirica, o meglio è nel procedimento sequenziale delle sue varie elaborazioni che bisogna cogliere il senso più completo e profondo del suo “far pittura”.

L’intuizione della Kombatsiari nella ricerca di essenzialità grafiche porta inevitabilmente l’osservatore a cogliere i recessi più profondi della sua spiritualità, nelle formulazioni primigenie, ridotte alla struttura più elementare e astratta; infatti la pittrice caratterizza il suo linguaggio proprio nella primordiale vitalità delle figurazioni che si impongono per la loro forma pura, capace di evocare sensazioni di libertà e forza.

Lettere e linee, note e rettangoli sono sparsi sulle sue tele in un ordine solo apparentemente casuale, perché la pittrice intende creare l’illusione di uno spazio reale ad espressione delle sue realtà interiore.

Linee anche geometriche definiscono sezioni di colore diverse, evocando i toni di luce a volte carichi, a volte d’ombra che richiamano, nello spirito, i canoni dell’espressionismo astratto.

Da qui nasce la volontà di una narrazione grafo-cromatica in chiave moderna, da qui una simbologia essenzializzata ci racconta una profonda spiritualità che si convalida in un nuovo linguaggio che raggiunge quello che in arte non conosce confine.

Ne consegue una lunga teoria di dipinti capaci di trasmettere originali vibrazioni, vissute nell’intellettualità e tradotte, nelle alternanze grafiche libere e antigravitazionali, nella vita stessa del colore.

A questa innovata concettualità non viene meno il senso filosofico dell’interpretazione cui la Kombatsiari dà voce, traducendolo in pittura come espressione di profonda libertà creativa.

Alla luce di quanto detto, il senso della pittura della Kombatsiari è quindi quello di un nuovo modo di “raccontare” i colori, la spazialità, i grafitismi ed è nella loro alternanza, nelle loro sovrapposizioni ed opposizioni che si individua la sua complessità creativa. La pittrice, inoltre, superando i limiti del segno nel suo personale approfondimento formale, sviluppa una nuova essenzialità dello spazio, di uno spazio con una ben definitiva identità pittorica, nella quale l’artista si compiace di esprimere le istanze più profonde di una creatività in continuo divenire.

Anny Baltissera