2005 GIANLUIGI CAPITANIO
La pittura di Maria Kompatsiari
Gianluigi Capitanio
Giornalista d’ arte-Pittore/, Roma 25 settembre 2005
Il primo impatto visivo, delle opere dell’Artista Maria Kompatsiari, provoca un inquietante sbarramento vitale, dove la libertà espressiva astratta naviga, domina e si compiace del naufragio introspettivo, consumato dentro labirinti ritmati che si dipanano in stressate tracce viscerali.
In un secondo momento di riflessione seguiamo un percorso emotivo fra liane, corde e percorsi dall’andamento aggregante, in quella consonanza grafica e pittorica, dove s’intrecciano, senza respiro, forme e linee intercalate da simboli grafici.
Oltre l’apparenza c’è la ricerca di un pensiero in nuce, che liberi i freni inibitori e ci trascini alla fonte dell’emozione, per sciogliere la temporalità dell’impasse, salda nel suo magnetico e metafisico smarrimento.
Il piacere è nel farsi avviluppare, annodare e perdersi in un sublimato gioco allegorico di catarsi che segnali il punto terminale di non ritorno od illustri, con il distacco di chi ha superato la paura del disorientamento, i limiti visivi del coinvolgimento.
L’Artista ci offre una pittura altamente interiorizzata, mossa da un messaggio lirico d’effetti cromatici pregni d’originali rimandi simbolici e valenze psicologiche, dove un sommerso sillogismo di pensiero s’appaga nell’essere scoperto e condiviso dalla complicità del fruitore.
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