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2018 “Sulle Tracce dell’Indicibile”

Il titolo della collezione è “Sulle tracce dell’indicibile”. La parola indicibile limita la possibilità dell’espressione verbale. La parola serve come una sfida  a superare i limiti. Così l’indicibile a parole diventa dicibile nell’Arte. Poiché il linguaggio artistico è capace di autodefinirsi attraverso la ridefinizione dei confini che si diramano in tutte le direzioni come in una ricerca di tracce. 

 

Tutto nel mio lavoro costituisce, direi, una prova acrobatica fra la pittura, l’incisione e la poesia conferendo a quest’ultima il significato di una Parola condensata ai minimi termini. Tecnica scelta particolarmente per compiacere -quanto meglio possibile- il tema.

 

Gli elementi della pittura gestuale,  utilizzati anche nei miei lavori precedenti, vengono ora a imporre un contrasto diretto sul risultato. Consentono in tal modo di partecipare a questa immediatezza, determinazione e intensità che sono contenute nella forza dinamica di un gesto artistico.

 

Le lettere e i simboli possiedono una intensa forza intrinseca, distinta e diacronica. Potrebbero anche acquisire un’ulteriore significazione, indipendente da quella generale, per ogni persona in modo distinto, quando rievocano un ricordo, o  quando rammentano o rimandano –temporalmente o emotivamente- a un evento ben preciso.  Funzionano come elementi connettivi fra l’immaginario e il reale, il passato e il futuro.

 

Da un lato la parola scritta, con la sua millenaria storia di resistenza e immutato valore fino al giorno d’oggi, certamente esercita una fascino distinto, considerevole, e incontestabile.

 

Dall’altro lato, i simboli. Queste “stelle cadenti”. Ci intrappolano, costringendoci ad uno specifico modo di pensare per tutto il tempo che  sopportiamo i loro attacchi, fino a quando vengono soppiantati da altre nuove stelle nascenti, in un movimento  di rovina e utopia.

 

Nastri –meandri labirintici- opzioni di scelta, per l’uomo contemporaneo. Ritmi di vita che richiedono ed esigono scelte veloci e giuste. Uomini, imprigionati nel dubbio e nell’insicurezza delle loro scelte in questa realtà contemporanea, si perdono in sentieri e percorsi labirintici, incapaci di soppesare velocemente e correttamente i parametri (criteri) delle loro scelte.

 

Tutta questa ottusità,  tutta questa tensione, l’ho convogliata in grafemi indecifrabili, trasformati in un diario personale in potentia di sussurri, desideri, e… malocchi, in un tentativo di ‘stregare’ il nostro futuro.

Maria Kompatsiari

Pittrice- Salonicco 

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